È successo quello che per l'ambiente del canottaggio internazionale può apparire come una scelta scontata, da un certo punto di vista, inevitabile. La logica conseguenza di una tendenza ormai trasversale che guarda al marchio Filippi come all'oggetto del desiderio di tanti canottieri e delle squadre nazionali che li rappresentano.
US Rowing, la prestigiosa squadra americana di canottaggio, punto di riferimento del movimento remiero degli Stati Uniti, ha stretto un patto cooperazione con la Filippi fino al 2024, il ciclo olimpico.
Se vogliamo la realizzazione di uno dei tanti sogni inseguiti prima dal Fondatore Lido Filippi e oggi dal figlio David che porta avanti l'azienda alla guida di un centinaio di maestranze...
Se vogliamo in 9 mesi ci è cambiato il mondo e un po' ci è cambiata la vita. E la scelta annunciata venerdi scorso dalla Federazione americana di canottaggio, la patria dell'8+ e del canottaggio universitario ma anche di tanti eccellenti costruttori di imbarcazioni da canottaggio, che quanto a creatività e innovazione non sono secondi a nessuno, ci inorgoglisce e ci responsabilizza nell'ottica di Parigi 2024.
Ma proprio perché ci piace sognare ad occhi aperti siamo sempre più convinti che nulla succede per caso quando si lavora a testa bassa, giorno dopo giorno. Non è successo per caso che da un paio di stagioni il circo del canottaggio si è imbiancato a dismisura. Che in estate il nostro F49 grazie alla straordinaria performance dei ragazzi all black è diventato campione olimpico e che non più tardi di domenica scorsa l'F42 di Cambridge ha vinto la più classica delle regate di canottaggio:la Boat Race.
Un quattro di punta Filippi con configurazione Aliante, customizzato con i colori e loghi ufficiali della US Rowing.
Ma nello sport lo sanno tutti, il difficile è confermarsi e magari provare a salire un gradino più in alto. E questo, con la squadra americana, con gli occhi puntati addosso di un Paese innamorato della propria Nazionale di Canottaggio e di migliaia di praticanti, vi assicuriamo, è altissimo. Ma dalla nostra abbiamo la consapevolezza di avere la preparazione, l'esperienza e la competenza necessaria per vincere anche questa sfida.
Perché c'è una squadra che ci supporta al di là dell'oceano, creata negli anni da Alessandro Selvig di Elite Rowing, con nuovi collaboratori disseminati nelle aree remiere per eccellenza e pronti a raccogliere le esigenze di tanti clienti e appassionati (sono 1350 i club che si occupano di canottaggio ndr) e da questa parte, la manualità, la cura del dettaglio e una pattuglia di ingegneri che da mesi lavorano per rivoluzionare il prodotto, indipendentemente dai risultati del campo gara.
Per riuscire ovviamente serve la collaborazione di tutti gli attori del progetto e noi un vantaggio ce lo abbiamo: quello di poter dialogare con un tecnico molto preparato come Josy Verdonkshot, che con Filippi ha lavorato e vinto nel suo Paese di origine, l'Olanda, e fatto benissimo in Italia.
A metà aprile parte il primo container con destinazione Boston dove risiede il nostro rivenditore. E a seguire un altro, a metà maggio. Manco a dirlo i primi a sbarcare sul continente americano saranno gli otto al maschile e al femminile. Ma non ci saranno solo quelli, perché il progetto è a 360 gradi e guarda anche ai giochi Paralimpici. Comincia una grande avventura, "vincere insieme" come ha detto David Filippi, è più di una promessa…